Dopo la Domenica delle Palme, ogni anno, i riti della Settimana Santa, entrano nel vivo con il Giovedì Santo che conclude la Quaresima (iniziata con il Mercoledì delle Ceneri), dando inizio al Triduo Pasquale per la commemorazione della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù (che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale e si conclude con i secondi vespri della Domenica di Pasqua) con la celebrazione della Santa Messa “in Coena Domini” presieduta nella Basilica Cattedrale “Maria SS della Madia” dal Vescovo della Diocesi Conversano-Monopoli, durante la quale si rivive la rituale lavanda dei piedi, praticata da Gesù Cristo ai dodici apostoli nell’Ultima Cena.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. Poi mise dell’acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l’asciugatoio del quale era cinto. (Gv, 13: 2-5)
Un gesto simbolico – in passato fatto dal servo verso il padrone – con il quale Gesù volle insegnare ai suoi ad amarsi gli uni gli altri, mentre la propria ora si approssimava.

Infine, i fedeli fanno visita agli Altari della Reposizione, impropriamente denominati “Sepolcri”, dove è riposta e conservata l’Eucarestia al termine della messa vespertina e sino all’indomani, nel giorno del Venerdì Santo.
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