
Dopo un anno di restauro ad opera del laboratorio “Lorenzoni Restauri Surl” di Polignano a Mare, la Statua seicentesca di Sant’Antonio “fuggitivo” è tornata ad essere venerata all’interno della Chiesa di Sant’Antonio.
Scolpita da scultori di botteghe lapicide, la Statua e la base lignea sono state interessate e riportate al loro antico splendore grazie ad un intervento (finanziato dalle offerte) di rimozione delle stuccature e di pulitura, con integrazione pittorica e riposizionamento dell’indice sul vangelo del Santo. Infatti, il saio è ritornato al suo originario color francescano, come anche l’incarnato del viso che era diventato troppo scuro rispetto alla carnagione di un portoghese.
La leggenda di S. Antonio il fuggitivo
Una statuetta di S. Antonio era venerata nell’oratorio privato di Via Garibaldi n° 60 di un ricco e devoto Sindaco, la cui moglie, sebbene molto buona, aveva il grandissimo difetto della maldicenza. Durante una rigida sera d’inverno, chiacchierando con amici intorno ad un focolare, la signora non smentì, come al solito, questa sua umana debolezza, tantochè una vocina sbottò spazientita. La padrona di casa, attribuendo la voce all’umile servitore, lo licenziò. Quest’anomala circostanza si ripetè per altre sere, finché una volta, la sciagurata donna, alla vocina più irritata che mai, rispose di andarsene una buona volta.
Al mattino seguente, di buon’ora, quando il frate sagrestano della Chiesa di S. Maria delle Grazie dei Frati Minori giunse in chiesa e, appena si accingeva ad aprire la porta ai fedeli, fu colpito da una straordinaria luce.
Appena si stropicciò gli occhi, vide a terra la statua di Sant’Antonio di circa un metro di altezza, circondata da gran luce.
Subito corse ad avvertire il frate guardiano e tutti i religiosi, i quali riconobbero subito la statua venerata dal possidente monopolitano.
Quando tutti i cappuccini giunsero in chiesa, furono concordi nell’affermare che alla statua mancava la cappella, ma nonostante tanta convinzione, si decise di riportarla al legittimo proprietario.
La mattina seguente fu ritrovata nuovamente fuori della porta della chiesa.
Fu allora che si riconobbe che Sant’Antonio voleva assolutamente abbandonare quella casa dove regnava tanta maldicenza.
Anche il proprietario constatando tanta evidenza donò generosamente la statua ai frati, che la collocarono a pubblica venerazione sull’altare maggiore della chiesa, ma neanche qui la statua di S. Antonio trovò pace contro la maldicenza.
Infatti, fu più volte trovata col dorso rivolto al popolo; a nulla valse il riportarla di prospetto.
Allora fu eretto un altare nel coro addossato all’altare maggiore dove fu collocata con le spalle rivolte al popolo, il quale per venerarla doveva portarsi nel coro.
Fu così che i fedeli chiamarono comunemente quella statua: «Sant’Antonio il fuggitivo».
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